Bici Bdc Randonèe Vinadio - Colle Lombarda- Col Bonette - Col Larche (Italia Francia) 2 Luglio 2016
Dal racconto dell'OrcoBee Sabato 2 luglio 2016, il gran giorno è arrivato. E’ il giorno della Vinadio-Vinadio, giro ad anello sempre citato dagli amici ciclisti come un impresa epica da percorrere tutto di un fiato, per 160 km e 4100 di dislivello positivo nell’Occitania felix, scalando prima il colle della Lombarda, poi la Bonnette ed infine tornando dal colle della Maddalena (Larche per i cugini d’oltralpe). L’OrcoPinoR, che ha proposto l’impresa, l’ha voluta sottotitolare “sulle tracce dello squalo” per ricordare le gesta del grande Nibali che solo un mese fa, su queste strade si conquistava un giro d’Italia ormai insperato, in una tappa epica, dal sapore antico. Sono le 6.30 di uno splendido mattino in Valle Stura, l’aria è tersa e frizzantina, dopo aver arrangiato una colazione al volo, le bici sono a posto, si va. Facciamo 200 metri per uscire dal paese ed imboccare la statale, vedo fontana che provvidenzialmente mi ricorda che ho lasciato le borracce in macchina!. La fortuna è stata dalla nostra parte, 160 km senza acqua a portata di mano sarebbe stato veramente impossibile. Il meteo è per più di metà percorso assolutamente perfetto. Affrontiamo la prima salita con il fresco della mattina. La strada all’inizio sale decisa incastonata nel fondo di una valle bellissima e aspra. Oggi mi sembra meno dura di un mese fa quando venimmo con gli Orchi Camola, 730 e Ciccillo per vedere il giro d’Italia, di sicuro è meno affollata! Sorpassiamo ogni tanto alcuni pellegrini che hanno come obiettivo il famoso santuario di Sant’Anna, cui molta gente è devota, da queste parti vedi link cammino di Sant'Anna. Più tardi siamo raggiunti da altri 5 ciclisti della Val Varaita che faranno lo stesso nostro percorso e con cui ogni tanto ci incrociamo. In due ore e mezza siamo in cima. Tempo di una foto, un morso di torta “made in Pino” e siamo pronti a tuffarci sulla lunga discesa verso la cittadina di Isola. Da lì ci attende un trasferimento su falsopiano di una quindicina di km lungo il fiume Tineè per arrivare al paese di Saint’Etienne, base della seconda salita di giornata, la Bonnette. Al paese i ciclisti che abbiamo incontrato si fermano per mangiare qualcosa, noi preferiamo ripartire subito per evitare di salire appesantiti. Sono circa 25 km di salita, che ci porteranno da 1100 m. slm ai circa 2700 metri del colle (i cartelli dicono 2805 m. vantando il colle valicabile più alto d’Europa ma si tratta di una piccola truffa, dal colle hanno asfaltato praticamente uno stradello sul fianco della montagna che non aggiunge nulla al colle vero e proprio…). E’ la seconda salita e la fatica comincia a farsi sentire, fortunatamente le pendenze non sono feroci bisogna solo dosare le forze …e pedalare, inesorabilmente. Anche il meteo continua a graziarci, c’è un bel sole caldo non opprimente, l’unico problema sono alcune raffiche di vento sull’ultima parte della salita. Per le 13 circa siamo in cima, altri viveri , indossiamo l’antivento e giù, verso Jausiers, base per l’ultima rampa di giornata. A questo punto però cambiano le condizioni al contorno. Nuvole nerissime hanno coperto totalmente il cielo e comincia a cadere una pioggia non fortissima ma piuttosto insistente. Che si fa? Pino è per continuare, io mi fermerei . Decidiamo di proseguire, la pioggia aumenta e comincia l’ultima salita che ci porterà da 1300 metri ai 2000 del colle della Maddalena. Pino estrae dal suo capiente zaino (oggetto di qualche scherno da parte dei ciclisti puristi in tempi di sole e caldo ma che adesso si rivela assai prezioso) maglie asciutte e materiale antipioggia. Io mi copro con quello che ho, fortunatamente la temperatura non precipita, dopo una pausa ristoratrice a base di te caldo affrontiamo gli ultimi 10 km di salita fortunatamente dalle pendenze molto docili. Alle 16 circa arriviamo al colle della Maddalena, mancano adesso poco più di 30 km, ma sono tutti in discesa, fino ai 900 metri di Vinadio., complice il sole, tornato a scaldarci si cominciano a stampare sul viso sorrisi di soddisfazione e compiacimento. Ormai ci siamo, l’impresa è compiuta, siamo distrutti ed affamati come lupi ma la Vinadio-Vinadio è fatta! W Gli Orchi