Bici bdc Susa Susa Colle Moncenisio - Lanslebourg - Modane - Colle Telegraphe - Colle Galibier - Col
..avevo previsto di provare qualcosa sul Galibier. Ho aspettato che si sfogassero i primi attacchi. Ho aspettato che i miei avversari fossero cucinati per bene e poi ho colto l'attimo, ho colto l'istante che mi diceva: "Vai Marco, adesso tocca a te". (Marco Pantani) Dal racconto dell'OrcoPinoR I freddissimi numeri della Susa Susa: - Partenza da Susa 500 slm ore 6.30 a.m. - Da Susa al colle Moncenisio 2100 slm, 32km e 1600D+ - Dal colle Moncenisio a Lanslebourg 1400 slm, 10km - Da Lanslebourg a St.Michele de Maurienne 750slm, 40km - Da St.Michelle de Maurienne al Colle Telegraphe 1555 Slm, 12km 800D+ - Dal colle Telegraphe a Valloire 1400 slm, 5km - Da Valloire al colle Galibier 2642 Slm, 18km 1200D+ - Dal colle Galibier a Briancon 1400 Slm, 37km - Da Briancon al Colle Monginevro 1850 slm, 9km - da colle Monginevro a Susa, 41km - Arrivo a Susa alle 20.00 Per un totale di 210km e 4700D+
Preludio L'OrcoZoppo da cui ho sentito parlare per la prima volta della Susa - Susa. Meravigliato, lo sentivo enunciare; i colli, le località i chilometri ed il dislivello. Tre anni dacchè maturavo l'idea di compiere il percorso. Tre le bici cambiate per arrivarci. Migliaia i chilometri percorsi L'OrcoPolare e l'OrcoNevruz per la fine di Giugno 2014, avevano organizzato la cicloturistica in quattro giorni ma avevano dovuto rinunciare per via del meteo avverso. I colli interessati dall'anello sono mitici. Inseriti da sempre nel storia epica del Tour de France ed a volte del Giro D'Italia. Prologo Ritrovo con OgreDoctor alle 6.00 a.m. in piazza della Repubblica a Susa (To) luogo della partenza, Alle 5.50 a.m. mi arriva il messaggio di OgreDoctor: "Qui a Susa c'e' un vento freddo che ti porta via". L'sms lo leggo solo la sera...quando tutto era avvenuto. In due quindi gli orchi a tentare questa cicloturistica autogestita. Nessun furgone, camioncino, camper o macchina di appoggio. La cicloturistica la facciamo in autonomia e nei nostri zaini è stipato tutto il necessario compreso il cibo che ci necessiterà per tutto il percorso. Pensiamo di impiegarci dodici ore, ma l'importante è chiudere l'anello prima che faccia notte. Il meteo, fresco e ventoso dopo la giornata di pioggia del 13 Agosto 2014 giorno del mio genetliaco. Da Susa al Colle al Colle del Moncenisio 2100 slm, 30km e 1600D+ Riusciamo a partire alle 6.30 a.m. da Susa con un forte vento freddo che spazza la valle e che sulle prime rampe che portano a Giaglione ci fa tribolare non poco. Gli zaini pesanti per via del cibo, dei vestiti da mettere in discesa (non ce ne pentiremo) e delle gomme di ricambio. Saliamo alla media dei 9 - 10 km/h, sappiamo quello ci aspetta. Al pianoro di S.Nicolao, prima delle rampe della diga del Moncenisio, le raffiche di vento si fanno fortissime e gelate. Ci preparano alla temperatura al colle omonimo. Facciamo una seconda colazione, da hobbit, al bar ristorante le Savoiarde al Plan de la Fontainette a quota 2100 slm a 5km dal colle vero e proprio. Siamo gelati, sono le 9.00 e ci sono circa 4 gradi sopra lo zero. Un caffè in tazza grande e una fetta di torta ci rimettono in sesto. Cambio la maglia sudata ed indosso; gambali, cappellino, copricasco, giubbotto antivento e guanti lunghi. Ripartiamo per percorrere il lungo lago e scendere a Lanslebourg 1400 slm. Dal Colle Moncenisio a Lanslebourg 1400 slm, 9km Discesa fredda e difficile, muscoli e mani gelati...prendere velocità può far perdere il controllo della bici. La vista dell'altipiano di Bessan a destra e del parco della Vanoise sono immagini indimenticabili. Nuvole fredde si accumulano ad Ovest, procediamo in direzione Modane. Da Lanslebourg a St.Michele de Maurienne 750slm, 40km Poco raccontato è questo tratto di percorso, da non prendere sottogamba. Quasi tutto in falsa pendenza che invoglia a pedalare, ed è quello che facciamo purtroppo per via del vento contrario. Consiglio di far riposare le gambe se possibile in vista della salita successiva. L'abitato di Modane a quota 1000 slm è un grosso snodo ferroviario dopo il tunnel del Frejus. Non ci fermiamo e procediamo senza dubbio verso St.Michelle de Maurienne. Qui a Modane ci si potrebbe ritirare caricando le bici sul treno e tornare a casa. I pensieri negativi sono sempre lì prepotenti. Da St.Michelle de Maurienne al Colle del Telegraphe 1566 Slm, 12km 800D+ Ci fermiamo all'inizio della salita appena fuori dell'abitato di St.Michelle de Maurienne, il cartello dichiara 12km al colle del Telegraphe. Un bar, una fontana, la toilette. Tutti servizi per i ciclisti che salgono al colle, magari trovassimo queste cose in Piemonte. Facciamo una sosta, riempiamo le borracce e si riparte. Con il naso all'insù miriamo la fortezza del Telegraphe...Oddio dobbiamo salire lassù !!!? Salita dura, per me, per via del cambio di ritmo...conduce OgreDoctor. Condividiamo la fatica con alcuni ciclisti. La temperatura fresca e la strada tra boschi frondosi di caducifoglie ci aiuta nella salita, ritmo 7 - 8 km/h. Il colle del Telegraphe finalmente arriva. La classica foto di rito e due parole con un gruppo di ciclisti italiani anche loro al Susa-Susa ma ritornano dal colle della Scala...contenti loro. Dai OgreDoctor, dobbiamo scendere a Valloire a 1400 slm purtroppo. Dal Colle Telegraphe a Valloire 1400 Slm, 5km Discesa veloce sulla bella cittadina di Valloire, lasciamo riposare le gambe...quello che ci attende non vogliamo pensarlo Da Valloire al colle Galibier 2642 Slm, 18km 1200D+ Nel centro del paese di Vallorie troviamo una bella fontana per riempire le nostre borracce. Un bel fermento di ciclisti che salgono su al colle del Galibier, ci mette di buon umore. Il meteo tiene ed il freddo anche, ma in salita non ci spaventa. Il percorso porta prima ad un piccolo altopiano, la salita inizia al 12km. Pochi i tornanti e salita decisa. Il meteo ci aiuta con le nuvole che coprono il sole e la temperatura autunnale. Non oso pensare con un caldo a 30 gradi come si possa affronta la salita. Ognuno grimpa con il suo ritmo tra le montagne della Savoia. A meno 10km dal colle del Galibier ci fermiamo ancora per una sosta ed ingurgitare un gel di maltodestrine, zuccheri e sali. Prossima fermata i 2642 slm del mitico Galibier. La pietra miliare ciclistica segna 1km al colle. A destra il tunnel automobilistico a sinistra la rampa al 9%. Un chilometro ci separa dalla cima. A disposizione ad 1km dalla cima un bar, se volete fare rifornimento e cambiarvi meglio farlo qui, in punta non c'e' assolutamente nulla. Le energie sono finite, si va avanti con la testa. Il freddo è pungente. Eccolo il colle, in cima nessuna struttura per rifocillarsi. il colle esposto ai venti gelidi. Sono le 15.30 ci sono 4 gradi sopra le zero. Un piccolo parcheggio pieno di mezzi di appoggio che seguono i ciclisti. Mi cambio dietro una macchina, di meglio non ho trovato. Dopo aver consumato un po' di cibo e ripreso le foto di rito, veloci ci precipitiamo giù verso il colle del Lautaret 2000 slm. Dal Colle Galibier a Briancon 1400 Slm, 35km Discesa ripidissima e fredda verso il colle del Lautaret 2000 slm. In 5km perdiamo quasi 700D- Ci fermiamo al colle per un thè caldo che ci riscaldi, siamo quasi in ipotermia... Notevole il traffico che incontriamo tra il colle del Lautaret e Briancon. Si rischia parecchio in bici. Fortuna che siamo in discesa e il vento ci spira alle spalle aiutandoci finalmente risparmiando parecchie energie. Troviamo code di automobili all'ingresso di Briancon ma le dribliamo da veri attaccanti. Ci attende il colle del Monginevro a 1850 slm Da Briancon al Colle Monginevro 1850 slm, 8km A Briancon una sosta vicino alla vecchia cittadella per riempire le borracce ed un boccone. La salita al colle del Monginevro mi preoccupa non poco. L'ultima volta che l'ho fatta con la cicloturistica detta l'8 dell'Izoard, ho preso una cotta tremenda. Ma questa volta mi sono nutrito a dovere e la gamba sembra girare. Un leggero vento a favore ci aiuta con questa ultima salita di 450D+ in 8km. Arriviamo al colle del Monginevro allo 18.00 circa, il tempo per cambiarci ed affrontare la velocissima discesa verso Claviere e poi Cesana Torinese. dal Colle Monginevro a Susa, 38km Strano a dirsi; sarà l'euforia di aver quasi concluso l'anello, sarà l'ora del tramonto che biologicamente mi si confà, ma la muscolatura regge bene e non sento la stanchezza. L'attenzione in discesa sempre massima ci permette di raggiungere anche i 70 km/h. Le luci di posizioni le accendiamo a Oulx dopo una piccola pausa caffè. Un bel movimento di persone a Oulx, dove pare che gli sport principali sembra siano : andare al centro commerciale le Baite e imbucarsi in pizzeria. Ancora le rampe di Salbertrand, la salitina a Chiomonte e Gravere ed eccoci alle 20,00 precisi al parcheggio di Piazza della Repubblica a Susa. Complimenti OgreDoctor la patente di ciclista è nostra. Dal racconto di OgreDoctor Memento audere semper (G. D’Annunzio) L’urlo di gioia e di liberazione, esalato con l’ultimo fiato in gola, accompagna il nostro ingresso in Susa, nel parcheggio della stazione. Ci siamo riusciti: la mitica Susa-Susa è nostra! Il mio fondoschiena e le mie povere gambe testimoniano lo sforzo; un occhiata al cardio: 7000 e rotti calorie bruciate. Reali o no, ho una fame atavica, mangerei una mandria di cinghiali… Sono la bellezza di 13 ore che scorrazziamo per l’Italia e la Francia in un susseguirsi di emozioni e sensazioni che non scorderemo più. Sport vero e duro il ciclismo! Massimo rispetto per “veri ciclisti” e per le medie che riescono a mantenere. Noi ciclisti della domenica, vi ammiriamo, sperandovi “puliti” e tentiamo di emularvi. Salire su quelle salite mitiche del Tour, leggere le scritte sull’asfalto che incoraggiano i campioni, vedere sfilare ad uno ad uno i cippi con i chilometri e le pendenze, quasi mai sotto il 9%, raggiungere l’agognata cima del Col du Galibier sono sensazioni impagabili e anche se so che non è così, per quel breve attimo mi sono sentito anch’io un campione, ho esultato come se avessi vinto una tappa e gioito con il mio compagno di “squadra”. Le poche ore in bici, mi rendevano poco fiducioso nella riuscita dell’impresa, potevo contare solo sul mio allenamento per le gare di ultratrail e sulle numerose ore passate sulle gambe. Ma dove non può il fisico, ci spinge la “mente” che trova sempre energie “nascoste” e porta bici e ciclista in cima al Colle del Monginevro, ultima salita di giornata e lassù mentre ti cambi per l’ennesima volta e cerchi di rintegrare le poche energie rimaste, sai di avercela fatta, lo intuisci, devi solo scendere, non cadere, rimanere concentrato. E’ stata una notte insonne, nonostante la fatica, la troppa adrenalina, il corpo disidratato dal vento…non importa, il sonno arriverà prima o poi…ora mi godo il momento.. Grazie OrcoPino!